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domenica 11 luglio 2010

In Prima divisione quella messa peggio è la Salernitana

_ Lega Pro In Prima divisione quella messa peggio è la Salernitana, più per questioni di assetti societari che per il ricorso presentato,ma versano in difficoltà anche Cavese e Figline. In Seconda divisione, pericolante è la posizione della Sangiustese che aveva presentato una fideiussione inidonea: il ricorso è stato inoltrato e verrà vagliato a breve. Anche la Villacidrese vive una situazione delicata. Meno pericolose,ma tutte ancora da verificare, le pratiche di Chieti, Crociati Noceto, Fondi, Gavorrano, Paganese, Prato, Pro Vercelli, Rodengo e Sangiovannese.

Altre nove piazze spariscono dall’Italia calcistica. Sommate alle otto già defunte siamo a quota 17 in Lega Pro. Cominciano ad essere numeri inquietanti. Entro le ore 12 di ieri andavano depositati i ricorsi contro il parere avverso della Covisoc in relazione alla credenziali necessarie per l’iscrizione al campionato. Tra le tante rimandate, nove società non hanno nemmeno presentato ricorso: Arezzo e Marcianise (Prima divisione), Manfredonia, Olbia, Cassino, Pro Vasto, Alghero, Potenza e Legnano (Seconda divisione) sono escluse come già Rimini, Mantova, Gallipoli e Perugia (Prima divisione), e Itala San Marco, Monopoli, Pescina e Scafatese (Seconda divisione). In questi giorni la Covisoc analizzerà i ricorsi: la lista nera è destinata ad allungarsi.

Serie B La situazione dell’Ancona è appesa a un filo. Il club biancorosso ha presentato un ricorso «vuoto», ovvero senza la fideiussione da 800 mila euro e le ricevute di pagamento degli oneri fiscali e previdenziali relativi al primo trimestre 2010. Allegato al ricorso c’è una dichiarazione che assicura la copertura bancaria del debito, attiva però da martedì. Cioè ben al di là dell’ultima deroga prevista dalle norme vigenti. Formalmente dunque l’Ancona è tra le escluse e solo un atto politico del Consiglio Federale (previsto per venerdì prossimo) oppure un pronunciamento dell’Alta Corte di Giustizia sportiva del Coni, può tenerla in vita.

fonte gazzetta dello sport del 11/07/2010

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