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lunedì 2 marzo 2009

Incubo Salernitana, sprofonda nel baratro

Passa il Piacenza, settimo ko all’Arechi. Fava, nuovo infortunio: paga per tutti il preparatore atletico

RAFFAELE SCHIAVONE

salernitana piacenza Salerno.L'immagine del caos tattico che regna sovrano in casa granata è quella del greco Kyriazis, difensore centrale di professione, già impiegato in precedenti partite terzino destro e playmaker a centrocampo, schierato nel quarto d'ora finale punta avanzata. Un'immagine che la dice lunga su quanto sono costretti a vedere in questa stagione i tifosi della Salernitana, squadra che, perdendo la sfida-salvezza contro il Piacenza, ha raccolto la settima sconfitta casalinga. Nulla da dire sul risultato finale, meritata la vittoria della compagine allenata dall'ex Pioli, ottenuta grazie a uno svarione di Marchese che si è fatto anticipare da Anaclerio, spintosi in avanti su un'azione di calcio d'angolo. Una sconfitta contenuta, successivamente, grazie a due prodezze nella ripresa del portiere granata Berni (11' su Moscardelli e al 39' su Graffiedi) e a un palo colpito, sempre nella seconda parte della gara, da capitan Riccio. Cosa ha fatto la Salernitana? Annotati un colpo di testa di Napoli di poco alto (9') e una botta sempre di Re Artù nella ripresa (13') sulla quale si è opposto bene Cassano. Uscita tra i fischi dal campo, la squadra granata è rimasta chiusa negli spogliatoi per più di tre ore non per una contestazione dei tifosi (i rappresentanti del centro coordinamento hanno chiesto solo un breve incontro con il presidente Lombardi al quale hanno chiesto l'esonero dell'allenatore Castori) ma per un lungo faccia a faccia con i massimi responsabili della società. Lombardi e il suo vice Murolo sono stati visti prima parlottare per pochi minuti con il giocatore più rappresentativo della squadra, Di Napoli (capitano ieri per l'assenza di Fusco) e poi hanno avuto un lungo colloquio con tutta la squadra. Analizzati i motivi di questa sconfitta e lo stato fisico e atletico dei giocatori. Alla fine dell'incontro una testa è saltata: quella del preparatore atletico Renato Scarpellino, voluto nella scorsa stagione dal direttore generale Fabiani e considerato sua persona di fiducia. A nostro parere le carenze atletiche della squadra erano apparse già qualche mese fa. Ma attribuire al solo Scarpellino tutte le responsabilità per quanto sta accadendo in casa granata è come aver tolto solo una parte della benda che copre gli occhi di chi deve valutare e giudicare. Già a Pisa, sono stati schierati, per volere del tecnico secondo radio-spogliatoio e con l'assenso dello staff medico, giocatori che avevano problemi fisici (Fava) o appena rientrati da uno stato influenzale e con scarso allenamento alle spalle (Kyriazis). Fava, ieri, è stato rispedito in campo e al primo scatto (11') si è fermato, ha alzato la mano ed è uscito definitivamente dal campo. Lo ha seguito, dopo un'ora di gioco, Cannarsa: dopo un contrasto aereo, è ricaduto e il piede d'appoggio è andato in tilt. In infermeria, per problemi distorsivi o muscolari, c'erano già finiti Fusco e Ciaramitaro. E proprio alle tante assenze, si è appellato un polemico Castori in sala stampa. Già perchè sia il tecnico marchigiano sia uno dei suoi uomini più fidati, Pestrin, hanno attribuito parte delle responsabilità per quanto sta accadendo, ai giornalisti locali. Dimenticano forse che in campo vanno i giocatori, a scegliere come devono schierarsi è il tecnico e che a perdere sette partite in casa finora sono stati loro. Anzi, se proprio vogliamo essere obiettivi, a saltare non doveva essere il solo Scarpellino. Ma da Fabiani a Castori, passando per qualche giocatore, c'è più di una persona che sarebbe dovuta andare a casa

01/03/2009 fonte il mattino

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